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MUDIMA

19 June 2024

Il Museo Diocesano Matronei Altamura – consta di varie sezioni che raccontano della ricchezza del patrimonio storico – artistico della città. L’allestimento degli spazi espositivi comprende due livelli, tra i quali spiccano i matronei della Cattedrale altamurana, gallerie che corrono lungo la parte superiore delle navate laterali della chiesa dell’Assunta.

Questa tipologia architettonica, tipica delle costruzioni religiose medievali, deve il suo nome al termine latino matrona (signora) che indica come in passato fossero luoghi deputati ad ospitare le donne. La tribuna del rosone collega i due loggiati all’interno dei quali sono esposti manufatti che vanno dal XIV al XIX secolo, divisi in cinque grandi sezioni: Argenti, Paramenti Sacri, Scultura lapidea, Scultura lignea e Archivio. 

Inaugurato nel 2016 dal Vescovo della Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, Mons. Giovanni Ricchiuti, il MUDIMA – Museo Diocesano Matronei Altamura –consta di varie sezioni che raccontano della ricchezza del patrimonio storico-artistico della città.

Il museo è allestito nella parte sopraelevata della Cattedrale di Altamura: i matronei, loggiati che si sviluppano lungo due camminamenti paralleli sovrastanti le navate laterali della basilica. Questa tipologia architettonica, tipica delle costruzioni religiose medievali, deve il suo nome al termine latino matrona (signora) che indica come in passato fossero luoghi deputati ad ospitare le donne. I matronei, speculari tra loro, sono caratterizzati da volte a sesto acuto e sono divisi in vani collegati da stretti passaggi spesso muniti di porte. Ai lati del camminamento si aprono numerose trifore e bifore. Le prime si affacciano all’interno della Cattedrale e hanno colonnine sormontate da elaborati capitelli risalenti alla metà del XIII secolo; le seconde sono tutte prospicienti i matronei esterni e costituivano ab antiquo la decorazione originale della parete laterale della chiesa altamurana. La tribuna, che collega i due loggiati interni, è sormontata dal grande rosone, progettato per dare luce alla navata centrale della chiesa e rimaneggiato ampiamente nel corso dei secoli.